ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 4
gennaio - aprile 2002

Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea




UMBRIA ANTICA
VIE D'ACQUA E DI TERRA
Dal 29 marzo al 23 giugno 2002

Perugia
Centro Espositivo Rocca Paolina

Orari:
dal martedì alla domenica
10.00 - 19.00
Lunedì chiuso

Biglietti:
intero Euro 5
ridotto Euro 2


Informazioni:
Musei Statali dell'Umbria infoline 199101330
Tutti i giorni
dalle 10.30 alle 13.00
e dalle 14.30 alle 18.00

Organizzazione:
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria in collaborazione con la Provincia di Perugia - Servizio Attività Artistiche Culturali e Sportive - Ufficio Promozione Eventi e Gestione Centri Espositivo-Museali.

Promozione:
Civita

La guida della mostra:
Electa



LA VIA DELL'ANTICO

Nell'immaginario collettivo la parola Umbria si associa al Medioevo: S.Francesco e Giotto, corporazioni e balestrieri in costume, cittadine turrite e antichi monasteri, ma c'è anche un'Umbria diversa, preromana e romana. Regione molto più ampia dell'attuale fu abitata da popolazioni del gruppo osco, stabilitesi nella zona del Medio Appennino all'alba del I millennio a.C.; divise in molte piccole comunità non riuscirono a costituire uno stato unitario ed entrarono ben presto in contatto con i Romani in parte affiancandoli, in parte osteggiandoli. Dopo la battaglia di Sentino, nel 295 a.C., vinta dai Romani contro una coalizione di popoli centro-italici, l'Umbria fu completamente romanizzata rimanendo fedele all'Urbe anche durante la guerra sociale nel 90 a.C. Il suo territorio costituì la VI regione augustea e si coprì di città: Interamna (Terni), Iguvium (Gubbio), Tuder (Todi), Hispellum (Spello), Perusia (Perugia), fu attraversata da grandi strade ed ebbe un discreto sviluppo agricolo e commerciale. Dopo la fine dell'Impero fu devastata dalle Guerre Gotiche e nel VI secolo d.C. fu occupata dai Longobardi che costituirono il Ducato di Spoleto, formalmente dipendente dal Regno di Pavia; dopo il periodo carolingio entrò a far parte del Patrimonium Beati Petri, embrione del successivo Stato Pontificio. Per ricordare l'antica Umbria e la sua funzione di ponte tra i due mari e tra la zona padana e i territori etruschi e laziali, è stata allestita a Perugia una mostra, nel Centro Espositivo della Rocca Paolina, che prende in particolare considerazione le vie d'acqua e di terra che attraversano la regione e le conseguenze che tali percorsi arrecarono alle zone montuose centro italiche. La viabilità che traversava l'Umbria da Nord a Sud e da Est ad Ovest era di origine addirittura protostorica legata alla transumanza e ai commerci e fu razionalizzata in età romana con la costruzione di grandi vie lastricate: la Flaminia da Roma a Rimini, la Amerina che collegava Roma con Amelia, Todi, Bettona, Perugia, Chiusi dove si congiungeva con la Cassia, la Traiana che era una diramazione, interna all'Umbria, della Cassia tra Bolsena e Chiusi. Alle strade si aggiungevano le vie d'acqua , principalmente il Tevere che con la sua fertile valle forniva produzioni agricole per i mercati di Roma imbarcate in numerosi porticcioli fluviali e trasportate in chiatte trainate da uomini o animali. Anche il Nera era solcato da imbarcazioni e in alcune grotte in zone scoscese lungo le sue rive mostra i segni di frequentazioni cultuali di epoca preistorica. I centri abitati di epoca umbra e i municipia romani erano centro di produzione di frumento, vino, olio, sedi di fornaci che producevano vasellame di qualità e ospitavano borghesie agiate e culturalmente elevate. La mostra si articola su sei sezioni, ognuna delle quali si riferisce ad un asse viario con gli insediamenti ad essi collegati e dei quali è esposto molto materiale. I circa duemila pezzi sono di tipo vario, da ceramiche a urne, da anfore a reperti marmorei; particolarmente interessanti una collana d'oro a maglie intrecciate, un tesoro di circa tremila monete d'argento, corredi funerari, gioielli e cippi miliari d'età romana. E' piacevole visitare la mostra ma sarebbe opportuno anche vedere i piccoli centri umbri, le antiche città romane sopravvissute e quelle morte le cui rovine costituiscono interessanti parchi archeologici: Ocriculum a cavallo della Flaminia e Carsulae vicino Terni.

Roberto Filippi